Culture Talks Italiano: Escolas italianas e brasileiras
Ciao a tutti ragazzi!
Neste episódio do Culture Talks versione italiana, o nosso podcast sobre cultura italiana, vou te apresentar como se organiza o sistema escolar italiano, estabelecendo pontos de diferença e similaridade com o sistema escolar brasilero. Você tem curiosidade em saber qual o caminho que os italianos percorrem até chegar à universidade? Então ouça o episódio para saber mais e aprender muito sobre a educação na Itália! Buon ascolto e alla prossima!
Trascrizione
Ciao a tutti voi! Come va? Benvenuti a un nuovo Culture Talks! Sono il tuo prof di italiano James Smith e in questa serie di podcast speciali ci concentreremo sugli aspetti culturali del Belpaese.
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Oggi nel dettaglio parleremo dei sistemi scolastici in Brasile e in Italia allo scopo di scoprire che c’è di diverso e di simile. Buon ascolto!
Faremo un giro partendo dalle prime tappe scolastiche. Per esempio, i bambini brasiliani iniziano la scuola a 3 o 4 anni nella fase che chiamiamo educação infantil, che comprende il jardim de infância e a pré escola, o il famoso prézinho. È un momento molto importante nella vita di qualsiasi bambino e, come in Brasile, anche in Italia è un momento di adattamento, per cui è molto comune che molti bambini piangano molto nei primi giorni. Tanto che la fase da 0 a 3 anni è chiamata asilo nido. A proposito, la parola nido in portoghese significa ninho.
IT.
In Italia i genitori possono scegliere se far frequentare ai propri figli il nido che va da 0 a 3 anni
Dai 3 ai 6 anni, i bambini inizieranno la scuola materna, che è facoltativa, però è una delle tappe fondamentali per lo sviluppo cognitivo del bambino. Una cosa molto interessante è che a partire da quest’età fino ai 18 anni il contatto con la lingua inglese sarà presente.
Adesso entriamo nella prima fascia di cinque anni scolastici, ecco la scuola primaria che è molto nota come scuola elementare. Nel frattempo, in Brasile, all’età di 6 anni, i bambini iniziano o ensino fundamental, più precisamente o ensino fundamental menor, che possiamo intendere come dal 1° anno al 5° anno. A partire da questa età, i bambini brasiliani fanno dei test ad ogni tappa per sapere se sono pronti ad andare avanti. Le scuole di solito si organizzano in gruppi che hanno classi al mattino e al pomeriggio, le classi del mattino di solito iniziano verso le 7 e finiscono alle 11.40 o 12. Mentre di pomeriggio, le lezioni vanno dall’una fino verso le 5.
Già gli orari nelle scuole elementari italiane vanno dalle 8:00 alle 12:00, ma non può essere sempre tutto rose e fiori perché c’è “IL PROLUNGATO”, cioè due ore a settimana in cui si pranza a scuola e si esce alle 18:00, ma i più fortunati hanno l’opportunità di farsi venire a prendere, mangiare a casa, guardarsi i cartoni e poi tornano a scuola alle 16:00 belli e contenti, mentre gli altri erano costretti a mangiare pasta e piselli.
Alle elementari non potevano mancare i voti, i voti sono (insufficiente, sufficiente, buono, distinto, ottimo e ottimo+)
I bambini diventano adolescenti e iniziano le scuole medie, durano tre anni (dagli 11 ai 14 anni), e da lì inizia il tuo percorso per capire la tua strada per il dopo (liceo o lavoro), ma oltre a questo hai l’occasione di sperimentare tutte le possibili materie, come arte, tecnologia, una seconda lingua straniera (tedesco, francese e spagnolo) e musica dove i più fortunati hanno l’occasione di suonare strumenti appena arrivati dalla filarmonica di New York, e poi chi come alcuni, gli toccava suonare il flauto dolce…
Alla fine di questi tre anni (per chi ci arrivava) c’era il mitico esame di terza media, dove preparavi una tesina e qualche domanda sulle materie, passato questo si va alle superiori.
D’altronde, gli adolescenti brasiliani di questa età frequentano o ensino fundamental maior, precedentemente conosciuto come ginnasio. A partire da questa fase, in molte scuole gli studenti iniziano a studiare una o due lingue straniere, come l’inglese e lo spagnolo, e negli ultimi anni gli studenti hanno il loro primo contatto con le scienze naturali in modo più specifico, sapendo cosa sono la chimica, la biologia e la fisica. È stato in questo periodo che ho iniziato ad apprezzare le scienze umane come la geografia, a proposito ho sempre preso buoni voti.
Le scuole superiori sono obbligatorie per i primi 2 anni, dato che dai 16 anni in poi non c’è più l’obbligo scolastico, e in totale sono 5 anni che dovrai condividere con la stessa classe. Le superiori si possono dividere in: Liceo, professionale, tecnico e di formazione.
Chi sceglie il liceo automaticamente dopo i cinque anni dovrà andare all’università poiché nei licei ti formano per entrare in una buona università (ma non sempre è così)
Il professionale, come il tecnico, non ha nulla di diverso dal liceo, solo che non ci sono materie come il latino e greco antico.
Gli istituti di formazione invece sono solo di 3 o 4 anni da cui puoi ottenere una qualifica alla fine di tale percorso. Per quelli citati sopra il diploma lo si ottiene dopo i 5 anni di scuola con tanto di esame di maturità, un’ansia incredibile, e pensa che dagli anni scorsi lo stanno continuando a cambiare.
Le valutazioni per le materie vanno da 0 a 10, per l’esame valutano in centesimi dove 60 è la sufficienza.
Nelle scuole brasiliane, dai 15 ai 18 anni in media, gli studenti passano all’ensino médio e qui è importante sottolineare che o ensino médio brasiliano non è equivalente alla scuola media in Italia. Però così come in Italia, dobbiamo scegliere cosa fare alla fine dei tre anni, se andare all’università, fare un corso tecnico o andare a lavorare. È una fase di grande crescita e passa molto velocemente perché facciamo grandi scelte, anche se a volte non siamo così maturi. Per questo ogni tanto sta diventando più comune trovare delle persone che non finiscono il primo corso scelto all’università e provano a iniziarne un altro e detto tra noi non è mica un problema. La mia prima scelta è stata Relazioni Internazionali, poi ho iniziato un corso nel settore turistico-alberghiero e alla fine ho fatto il corso di lettere e linguistica.
In Italia, Dopo i 18 anni si può scegliere se iniziare un percorso accademico all’università o andare a “lavorare”. L’università può essere libera o chiusa, ciò significa che quando è chiusa puoi entrare solo dopo aver passato un test di ammissione, invece quando è libera possono entrare tutti.
Ovviamente c’è una retta annuale, una sorta di tassa che cambia in base al reddito della famiglia, per capirci quanto guadagnano i genitori. L’università statale, che è molto buona in Italia, non costa molto comunque. Può costare da poche centinaia di euro fino a massimo 4000 euro nelle migliori università ma davvero poche persone pagano una somma così alta! Quindi di solito l’università è abbastanza accessibile a tutti dal punto di vista economico.
Di norma una laurea (non a ciclo unico) è di tre anni detta anche triennale, dopo di essa, puoi scegliere se fare la magistrale di due anni, ovviamente dopo c’è la master di 1° e 2° livello di un anno e in fine il dottorato di circa 3 anni. La maggior parte degli studenti però si fermano alla magistrale, a meno che non vogliano intraprendere una carriera universitaria.
La facoltà più impegnativa è quella di medicina, che tutti vogliono fare per diventare grandi medici, che dura 6 anni più altri 4 o 5 in base alla specializzazione.
In alcune facoltà hai la possibilità di scegliere il tuo piano di studi e ovviamente se presentarti all’appello, per sostenere l’esame, oppure no, in poche parole, la vita è tua e te la gestisci tu. E questa è un’arma a doppio taglio perché i ragazzini 20enni spesso non fanno le scelte giuste!
In un anno accademico c’è un periodo di lezioni e finito quello, ci sono le due sessioni, quella invernale e quella estiva, che ti serviranno per sostenere gli esami.
Un esame può avere un valore di crediti, ad esempio 6, 12.
E ha una valutazione da 0 a 30, dove la sufficienza è 18, lo studente può decidere se rifiutare il voto per ridarlo la prossima volta e tentare di avere un voto migliore (solo i pazzi lo fanno).
La valutazione che tutti gli studenti sognano è il 30 e lode.
Alla fine dei tre anni dovrai aver il numero sufficiente di crediti, aver svolto le tue ore di tirocinio e aver scritto la tua tesi di laurea, tutto ciò senza impazzire, pronto per sostenere l’esame finale, un’esposizione della tua tesi e dipendendo dalla laurea, la consegna della tesi.
La valutazione va fino a 110 o 110 e lode.
In Brasile c’è ogni anno l’Enem, ed è attraverso il punteggio ottenuto da questo esame che cerchiamo di ottenere il nostro posto all’università. Dopo aver scelto il corso, si prendono le materie semestrali, alcune di esse, quelle più elementari, sono quasi sempre prerequisiti per altre e tutte si sommano i crediti che alla fine ci permettono di ottenere il diploma, ovviamente insieme al tirocinio e alla temibile scrittura della tesina finale, il Brasile è molto simile all’Italia in questo punto.
Ebbene, ragazzi, conoscete altri punti di differenza o similarità di questi sistemi così complessi, fatemelo sapere sui nostri social e spero che questo episodio vi sia piaciuto! Appronfondire il nostro sapere nella cultura del paese la cui lingua stiamo studiando è semplicemente fantastico! A risentirci! Ciao!
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